1) LA BUONA SANITÀ PUBBLICA

1) LA BUONA SANITÀ PUBBLICA

La “sanità” pubblica è stata “spolpata” dall’incapacità manifesta di chi ne ha diretto le politiche e dagli interessi “privati” che mirano al profitto. I medici della sanità pubblica sono sottoposti a ritmi di lavoro logoranti e spesso finiscono per dimettersi e operare nel privato. Gli operatori del pronto soccorso hanno orari e carichi “sovraumani” (i monitor di Sardegna Salute certificano attese per oltre 12 ore). I posti per operatori sanitari di vario tipo spesso non vengono banditi e sono appannaggio di appoggi e militanza politici a discapito delle persone capaci e “indipendenti”.

Le nostre proposte:

Prima proposta (breve termine/emergenza):

  • dare agli specializzandi l’opportunità di lavorare negli ospedali, con premi curriculari per coloro che vanni negli ospedali periferici, adeguamento delle borse e accelerando l’esperienza “sul campo” come avviene in realtà europee e nazionali;
  • attivazione procedure di concorso centralizzate per parasanitari;
  • studiare la fattibilità di una ricontrattazione dei requisiti per l’accreditamento con le Case di Cura private con l’apertura di nuovi PS per codici bianchi e verdi, in modo da liberare i PS pubblici per i casi più gravi.

Tempo di realizzo: entro un anno.

Seconda proposta (medio termine): rendere appetibili per i giovani medici i posti nella Sanità pubblica e soprattutto negli ospedali periferici, con agevolazioni economiche (stipendio, indennità, affitto casa) e premialità curricolari per concorsi e avanzamenti di carriera. Tempo di realizzo: due anni.

Terza proposta (lungo termine): censimento dei medici in attività e valutazione fabbisogni specialistici e aumentando i posti nelle scuole di specializzazione per le discipline più carenti con relativi bonus (aumento borse di studio, riduzione tasse, prospettive di lavoro). Tempo di realizzo: cinque anni.

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