La mobilità sostenibile e il cicloturismo sono fondamentali per una politica di sviluppo in grado di coniugare la crescita economica con la tutela della salute e dell’ambiente. Dunque, le problematiche legate alla mobilità e al traffico urbano devono essere considerate prioritarie in qualsiasi politica finalizzata a migliorare la qualità della vita, attraverso la costruzione di un sistema di mobilità pubblica collettiva ed individuale moderno e innovativo, con la mobilità ciclistica parte integrante dello stesso, come alternativa all’uso dell’auto privata.
La mobilità attiva, in particolare quella legata alla bicicletta, rappresenta una delle forme di trasporto più sostenibili, economiche e benefiche per la salute. Andare quotidianamente a scuola o al lavoro in bicicletta significa promuovere nei cittadini stili di vita sani, con benefici in termini economici derivanti dalla riduzione dei costi a carico del Servizio Sanitario Nazionale riscontrabili in pochi anni e dal miglioramento della vivibilità in alcune zone della città.
Nel dicembre 2018 (DGR 60/20-2018) è stato approvato il Piano Regionale della Mobilità Ciclistica della Sardegna, nel quale la mobilità ciclistica e le ciclovie sono state riconosciute come fattore strategico nella pianificazione regionale delle infrastrutture prioritarie. Il piano ha anche previsto la Ciclovia della Sardegna, itinerario che è entrato a far parte del SNCT e della Rete Ciclabile Nazionale «Bicitalia».
Proposte:
a) realizzazione del Sistema Ciclabile Regionale e della Ciclovia della Sardegna, da parte dell’ARST Spa, Ente attuatore dell’Assessorato Lavori Pubblici della Regione Sardegna, già avviata, che in una sempre maggiore collaborazione con gli altri assessorati regionali coinvolti, dovrà portare allo sviluppo del Sistema Ciclabile Regionale, già parte della rete nazionale Bicitalia e del SNCT con il prossimo inserimento nella rete internazionale Eurovelo.
b) promulgazione in tempi rapidi di una Legge Regionale sulla Mobilità Ciclistica, che si dovrà occupare, con la costituzione dell’Ufficio Regionale della Mobilità Ciclistica della gestione del Piano Regionale con l’attuazione della rete degli itinerari, della loro promozione e la loro manutenzione;
c) realizzazione di campagne e programmi di comunicazione, informazione, sensibilizzazione e incentivazione per la promozione della mobilità sostenibile quale alternativa all’uso dell’auto;
d) favorire interventi sia per la mobilità ciclistica urbana sia per il tempo libero e il cicloturismo, quale volano per lo sviluppo economico diffuso sul territorio sardo e la destagionalizzazione turistica;
e) prevedere forme di premialità, anche con sostegni economici, per i Comuni di grandi e medie dimensioni che intendano dotarsi di strumenti pianificatori quali il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS) o il Piano per la ciclabilità, di isole ambientali, di zone 30, di aree pedonali e interventi di moderazione del traffico veicolare e sulla sicurezza stradale;
f) attuare politiche finalizzate alla sicurezza dell’utente debole della strada (ciclisti, runner e pedoni), all’educazione stradale e all’educazione al rispetto di tutti, e che incentivino una mobilità incentrata sulla condivisione dello spazio urbano tra tutti gli utenti;
g) potenziare e ammodernare il trasporto pubblico per andare incontro anche alle esigenze di una nuova tipologia di utente con bici al seguito e favorire nel contempo l’intermodalità attraverso interventi nelle stazioni ferroviarie e della metropolitana leggera, come la realizzazione di velostazioni, bike-sharing, parcheggi bici adeguati e sicuri etc.
h) favorire iniziative (anche economiche e turistiche) di promozione della mobilità ciclistica: es. BIKE TO WORK, Settimana Europea della Mobilità Sostenibile, attività educative con le scuole.